COSA FACCIAMO

Tutto è nato da un bicchiere d’acqua, in un pomeriggio d’estate del 1973.
Fu allora che il professor Erminio Longhini, primario medico dell’ospedale di Sesto San Giovanni, si avvicinò al letto in cui giaceva una donna che si lamentava, con un gemito flebile e insistente, chiedendo un qualcosa di tanto semplice quanto indispensabile: un bicchiere d’acqua.

Nessuno la aveva aiutata, perché quel gesto non rientrava tra le “competenze” di nessuno in particolare. Di questa esperienza il professor Longhini parlò con un gruppo di amici e, la sera stessa, capì che quella “competenza” poteva diventare la loro: così nacque un’associazione di persone che decidono di occuparsi di altre persone, di prendersi cura di chi – curato, certo, con professionalità e responsabilità – è lasciato, tuttavia, spesso in balìa di ambienti spersonalizzati, in cui si cessa di essere individui e si diventa, brutalmente, numeri o “posti letto”.

L’AVO opera, ogni giorno, per scongiurare questo pericolo.
Per regalaro conforto, compagnia e serenità ai degenti ricoverati negli ospedali e agli anziani nelle case di riposo. I volontari AVO portano qualcosa di semplice e prezioso: la loro voce, la loro presenza, il loro sorriso o, banalmente, un bicchiere d’acqua.

Attraverso l’organizzazione di tombole e gite, “corsi” di disegno e decoupage, feste nei giardini delle residenze, i volontari regalano una ventata di normalità, un’ora di compagnia, un volto con cui parlare.
Per lenire la noia e la solitudine, ritrovando uno scampolo di serenità.

Grazie alla loro attività ormai trentennale, i volontari AVO sono diventati una presenza costante e indispensabile in tutte le strutture in cui sono presenti, veri e propri punti di riferimento per il personale medico, per gli ammalati, per gli anziani e per le loro famiglie.